Ti chiamo per nome: la tappa al De Carolis

Il 19 settembre l'iniziativa di "Ti chiamo per nome" ha fatto tappa al De Carolis, consentendo una riflessione su valori universali.

Le studentesse e gli studenti del De Carolis, il 19 settembre, hanno raccolto il testimone della Maratona itinerante di lettura di nomi dei bambini e delle bambine, morti a causa del conflitto israelo-palestinese, dal 7 ottobre 2023 al 15 luglio 2025, promossa dal Comune di Spoleto. L’Istituto Alberghiero ha aperto le porte all’iniziativa coinvolgendo la comunità scolastica ma anche aprendosi alla cittadinanza, alle persone che hanno voluto accompagnare la lettura dei nomi fatta dagli studenti e dalle studentesse della scuola.

La riflessione sulle atrocità delle guerre è iniziata fin dall’arrivo in Aula Magna, con le note del Girotondo di Fabrizio De André ad accompagnare l’ingresso del pubblico e delle classi IV e V e, in un silenzio attento, tutti hanno seguito la giornata.

La maratona ha preso avvio ufficialmente con le parole del Dirigente Scolastico, Roberta Galassi, dell’ Assessora, Luigina Renzi, dalla Dirigente Comunale, Stefania Nichinonni, parole che hanno messo al centro l’azione che la scuola ha nella formazione di cittadini consapevoli che agiscono nella società.

Nello specifico della frazione di maratona vissuta al De Carolis, i presenti hanno apprezzato l’originale taglio dato alla lettura dei nomi, i diversi momenti hanno reso tangibile il lavoro corale, frutto di collaborazione tra le diverse anime dell’Istituto che lavorano ogni giorno per costruire uno spirito critico capace di analizzare e comprendere la realtà, senza rinunciare all’affermazione di valori quali la solidarietà, l’accoglienza, la cura verso gli altri.

Quindi attraverso Ungaretti, Brecht, Goran l’orrore della guerra, di tutte le guerre, ha risuonato attraverso la poesia.  Facendo, poi, tacere per un attimo le parole, i nostri lettori hanno ridato un’identità ad alcune vittime, dando voce ai nomi e all’età.

Il finale, accompagnato dalla Guerra di Piero e dal Bambino che infila un fiore nella canna del fucile di un soldato di Banskj, ha assunto un inteso e profondo significato: i laboratori del De Carolis hanno preparato diverse varietà di pane legate ad aree geografiche diverse e il dono ai presenti è andato oltre la sua funzione di nutrimento, diventando mezzo di affermazione di valori positivi quali la vita, la condivisione, l’unione negati in tanti luoghi e momenti della Storia.

Nella frazione della Maratona al De Carolis, tutti si sono impegnati ed hanno contribuito alla giornata, dando prova di come ognuno, facendo la propria parte, possa realizzare qualcosa di positivo, ripudiando le violenze insite in ogni guerra.

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