Era il 13 novembre 1997 quando a Tokyo ebbe inizio la conferenza del World Kindness Movement che portò alla firma della Dichiarazione della Gentilezza; dall’anno successivo, in molti Paesi si iniziò a celebrare la Giornata della Gentilezza con l’obiettivo di promuoverne il potere positivo verso gli altri e verso se stessi.
Affermare il valore positivo dell’apertura verso gli altri, in un mondo dominato dall’IO, significa promuovere il benessere, benessere di tutta la comunità scolastica a cui il de Carolis presta molta attenzione.
Daniela D’Aurizio e Patrizia Pelliccia, le docenti della funzione strumentale preposto, stanno mettendo in atto una serie di iniziative volte a promuovere, attraverso la gentilezza, un miglioramento nelle relazioni.
Il lavoro con le classi ha preso spunto dalla lettura di alcune pagine del libro “Biologia della Gentilezza” di Daniel Lumera e, come dice Daniela D’Aurizio ” abbiamo scoperto come semplici atti di gentilezza gratuita, cedere il posto in fila o sui mezzi, salutare prima di essere salutati, tenere la porta aperta, fare un sorriso o un complimento.. modifichi lo stato psico-fisico-emotivo sia di chi offre il gesto sia di chi lo riceve, avviando una catena di serenità e ottimismo, fino, dicono gli scienziati, a portare modificazioni nella struttura profonda del DNA. In alcuni centri oncologici all’avanguardia tutto il personale medico e paramedico nonchè i familiari vengono formati a questa semplice ma efficace pratica. In classe dopo attenta analisi e riflessione abbiamo “assegnato” per compito due o tre atti di gentilezza al giorno da scrivere e poi riferire in classe”.
Presto comunicheremo i primi risultati di questa iniziativa. Se riuscissimo a trasformare la nobiltà dei piccoli-grandi gesti quotidiani in uno stile di vita, siamo certi che l’intera società scolastica — e oltre — potrà beneficiarne in termini di maggior serenità, coesione e benessere.
Emanuela Valentini Albanelli