Il Convitto del San Paolo si appresta a riaprire le porte agli studenti e alle studentesse del “De Carolis” rinnovando e rendendo più accoglienti e funzionali alcuni spazi, oltre a miglioramenti delle camere.
Il restyling ha interessato principalmente due spazi comuni molto vissuti: l’ingresso, ovvero l’accoglienza, il momento in cui chi arriva per la prima volta, coglie dettagli e sensazioni del luogo e l’ aula verde, luogo di tante attività per gli studenti, dallo studio ai laboratori.
Tra gli “ingredienti” dell’apprendimento lo spazio, il luogo fisico in cui il processo avviene non è certo secondario e, nella progettazione delle scuole, si presta sempre più attenzione alla realizzazione di spazi studiati per favorire l’apprendimento.
L’Istituto Alberghiero di Spoleto ha sempre cercato di rendere i luoghi accoglienti, anche nelle vecchie e temporanee sedi del San Carlo e dell’ex Seminario, in fondo le stesse professionalità che si formano a scuola, sala, accoglienza, cucina, presuppongono l’apertura e l’ascolto verso gli altri.
Con la costruzione del Convitto e il trasferimento della Scuola nel vicino complesso restaurato di San Paolo inter vineas, l’Istituto aveva già precorso questa attenzione che, negli ultimi anni, si sta avendo per gli spazi dell’apprendimento e, riprendendo le parole della scheda storica a cura della professoressa Aurora Gasperini e Faustina Frascarelli, il De Carolis già nel 2007 si apprestava ad essere …Una scuola dunque -così si è espresso il Prof. Bruno Toscano- che, nel panorma dell’edilizia scolastica italiana, rappresenta una vera eccezione, vicina com’è ai modelli delle scuole dei paesi nordici, dove la progettazione degli spazi verdi è un obbligo per creare ambienti dove è bello studiare.
Con le ultime modifiche apportate nel convitto, continua questa cura nei confronti degli spazi, l’attenzione alla scelta del mobilio, alle tinte dei colori, all’importanza delle piante, la possibilità di avere libri da leggere, si sono allestiti spazi che diventano sempre più importanti per l’apprendimento e non sono luoghi dell’apprendimento. Le importanti e imprescindibili relazioni umane che si stabiliscono tra educatori, ragazzi, ragazze, genitori, il personale ATA, docenti, dirigente sono profonde e intense ma, quando avvengono in luoghi belli, si rafforzano e consolidano.
Emanuela Valentini Albanelli