Convegni – LA COMPAGNIA #SINE NOMINE, STORIA DI UN ATTO CREATIVO

"CRETA" la nuova produzione per il 67esimo Festival dei 2 Mondi di Spoleto 

Paolo Ciri

Docente
Gli spettacoli di ” #SIne NOmine”, la compagnia teatrale costituita dai detenuti della Casa di Reclusione di Spoleto, fondata e diretta da Giorgio Flamini, sono una realtà che supera di molto il suo stesso obiettivo: favorire la socialità e il reinserimento dei detenuti.
In verità la attività di questa compagnia, nata 12 anni fa, é sviluppata dai laboratori di educazione teatrale della storica associazione Teodelapio che ha coinvolto, da subito, i percorsi scolastici presenti nel carcere.
“#SN” é sostenuta dal Festival di Spoleto, dalla Fondazione Antonini, dalla RAI, dal Comune di Spoleto, dalla Magistratura di Sorveglianza, dalla Direzione della Casa di Reclusione e dalla nostra città tutta.
 

“Ci siamo incontrati oggi nella sede centrale per annunciare il nuovo lavoro, che sarà inserito nel programma del Festival, dal titolo “CRETA”: “un viaggio nel labirinto alla riscoperta del sé, un sé recluso a volte da rimodellare come si da forma alla creta, o un sé frantumato che rinasce in forma nuova, come avviene con la tecnica del ‘Kintsugi’, che restaura i frammenti di un’opera recuperandola con venature in oro e rendendola più forte e preziosa – ha detto il Prof. Giorgio Flamini, deus ex machina della compagnia e dello spettacolo – Questo ex convento, oggi meraviglioso istituto scolastico, é stato luogo di detenzione, dopo l’unità d’Italia, luogo di ricovero per poveri e derelitti, poi, manicomio per molti anni, chiuso dopo il 1978, grazie alla legge Basaglia. Ed anche la sede della scuola dove insegno, il Liceo Artistico, era carcere, vi aveva sede il Tribunale dell’Inquisizione con relative carceri funzionanti fino agli inizi del XIX secolo “.

 
Sia la sala convegni che le due sale destinate al pranzo erano state allestite con un “filo di Arianna” a richiamare il labirinto di Minosse ed anche, più metaforicamente, il cammino da intraprendere per uscire, rinnovati, dai labirinti detentivi.
 

Oltre a quello di Flamini abbiamo avuto tantissimi ed autorevoli interventi, preceduti dal saluto rivolto dalla nostra Dirigente, Professoressa Roberta Galassi, che ha riportato alla memoria il “miracolo” della produzione di “Haute surveillance” primo spettacolo realizzato, nel 2012-2013, a 30 anni dalla prima rappresentazione per la regia di Marco Gagliardo al XXV festival di Spoleto. 

Avremmo dovuto avere con noi Monique Veaute, Direttrice Artistica del Festival di Spoleto e Paola Macchi direttrice tecnico-amministrativa che non hanno potuto ed hanno inviato i loro saluti.
Lo ha sottolineato il direttore di Rai Umbria, Giovanni Parapini, che ha coordinato il tavolo ed ha sottolineato l’interesse della Rai, servizio pubblico, a seguire esperienze virtuose come #SIneNOmine. 
 
La Direttrice del penitenziario, Dott.ssa Bernardina Di Mario, ha detto: “sono arrivata a Spoleto solo da 9 mesi, qui ho trovato terreno favorevole per rendere più proficuo il tempo del detenuto. Sia nei corsi di Teatro, cui sono iscritte più di 100 persone, sia nel relativo spettacolo finale ho riscontrato uno dei progetti migliori e più importanti, condiviso da tutta la comunità penitenziaria e dalla città”
 
Il Senatore Walter Verini, partendo dalla definizione costituzionale della pena, vòlta alla rieducazione del condannato, e dalla attuale situazione carceraria, con numeri di popolazione detenuta in incremento, ha concluso su quanto sia importante investire in “umanità”, non solo per il detenuto, ma per il beneficio alla società tutta. 
 
Il Sindaco di Spoleto, e Presidente della Fondazione Festival, Andrea Sisti, ha definito questa attività teatrale “un grande messaggio culturale ed umano per tutti noi. Come Festival  lo abbiamo raccolto e confermato. L’inclusione sociale, attraverso l’ arte, costituisce un tassello che rende questa società migliore”.
 
L’anima di “#SIneNOmine”, Giorgio Flamini, ha ricordato la grande squadra di artisti che, insieme agli attori, rende possibile la messa in scena di questi elaborati spettacoli. Tra i tanti Anna Leonardi, Pina Segoni, Sara Ragni, che si occupano dei corsi di recitazione e movimento attoriale, Mariolina Maconio, Laura Bassetta, Serena Perna e Lorena Salis che dirigono i laboratori di danza, l’inserimento di corsi di danza e movimento per il teatro sono la novità di questa nuova produzione alla quale tutti, artisti e detenuti, lavorano dal mese di ottobre 2023 con più incontri la settimana. Per la parte musicale e del coro ha presentato i responsabili : Francesco Corrias, Lucia Napoli e Anna Flamini. Tra i presenti l’avvocato Salvatore Taverna, già ammirato Geppetto in Storia Vera nel festival del 2019, oggi nel ruolo di presidente dell’Associazione Teodelapio. 
 
Per la RAI ha parlato Roberto Natale, direttore di Rai Sostenibilità esg, dopo aver ricordato Paolo Taviani scomparso il 29 febbraio, regista, con il fratello Vittorio, del celebre film sul teatro in carcere, “Cesare deve morire”, ha sottolineato che “quello del carcere e del teatro in carcere è un ‘filone’ cui, storicamente, la Rai ha dato attenzione, che continuerà nel Festival la vicinanza tra Rai sostenibilità esg e #SN. Ed ha ricordato, con emozione, una frase udita da un detenuto / attore al termine dello spettacolo : “se (il teatro) lo avessi incontrato prima….” 
 
Daniela De Robert, di Rai Sostenibilità ESG, già membro del collegio del “Garante Nazionale delle Persone Private della Libertà Personale” ha parlato del progetto ‘La cultura rompe le sbarre’, che vuole, idealmente, attraverso l’arte, il teatro, la letteratura, far crescere e liberare le persone ristrette. Ha anche annunciato il progetto ‘Scuola esercizio di libertà’, per mezzo del quale ai 190 carceri italiani la RAI ha donato computer dismessi con hard disk contenente 1.800 lezioni di Rai Scuola e Rai Cultura, delle più varie discipline. Ha anche lanciato, a sorpresa, il progetto ‘Carcere e cucina’, per il prossimo Festival, che sarà svolto in collaborazione con il nostro Istituto il quale, lo ricordiamo, ha cinque classi all’interno della Casa di Reclusione, con la quale vanta una strettissima collaborazione attraverso la referente di sede Prof.ssa Maria Pascale.
 
Altro intervento quello di Camillo Corsetti Antonini, Presidente della ‘Fondazione Francesca, Valentina e Luigi Antonini’, legata al Carcere da sempre: il padre, a cui la Fondazione é dedicata, Luigi Antonini, fu Presidente dell’ Ente Rocca, che ottenne la restituzione della Rocca alla città per destinarla, dopo i restauri, a museo e contemporaneamente la costruzione del nuovo e più idoneo carcere progettato da Sergio Lenci, di cui era caro amico, l’architetto che fu vittima di un gravissimo attentato eseguito dai terroristi di “prima linea” il 2 maggio del 1980, quando il carcere di Maiano stava per essere terminato. La fondazione collabora con #SIneNOmine dal suo nascere. L’attività è perfettamente coerente agli scopi istituzionali: ‘sviluppo culturale e sociale del territorio di Spoleto’, ha sottolineato il Presidente.
 
Mauro Palma, fondatore di Antigone ed ex “Garante Nazionale delle Persone Private della Libertà Personale” ha fatto un’analisi sulla distruzione che il carcere compie: “il carcere è distruttore del sé adulto, del sé corporeo, del sé espressivo culturale. Il teatro diventa un tentativo di ricomposizione di queste dimensioni.”
 
Anna Grazia Stammati, presidente del Cesp, ‘Centro Studi per la Scuola Pubblica’ e rappresentante della ‘Rete delle scuole ristrette’ (160 scuole in tutta Italia), ha sottolineato come il teatro, la biblioteca, cibo e cultura in carcere siano basilari per sfruttare la leva dell’istruzione e della cultura per la crescita personale e di quanto la scuola sia centrale nell’esecuzione penale. Ha ricordato che da 9 anni il Cesp e la Rete presentano percorsi formativi di più giorni con la ‘Giornata nazionale del mondo che non c’è’ al Festival di Spoleto. Nel 2024 avremo la IX edizione.
 
Durante il convegno e durante il pranzo in ogni schermo delle sale scorrevano le immagini di tanti spettacoli realizzati a Spoleto, al Salone del Libro di Torino, a Roma, Firenze, Calcata.
Il docufim ‘Tempo libero’ su piattaforma Raiplay e il docufilm ‘Lo cunto dei ristretti’. Da anni #SIneNOmine si esprime su tutto il territorio nazionale con detenuti che possono accedere alle misure alternative. 
 
Nel chiostro era stata allestita una mostra di ritratti e di scene teatrali scatti di Vincenzo Porfilio, presentata a Roma ad ottobre, a Piazza Tevere, realizzata con il Coordinamento nazionale Teatro in carcere e Tevereterno. 
 
A termine gli intervenuti hanno partecipato il pranzo mitico dedicato a CRETA. 
 
Non ci rimane che attendere, a giugno e luglio, la messa in scena del nuovo spettacolo di SIne NOmine: Creta!
 

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